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Di fronte al terrorismo, la sicurezza è diventata centrale nelle nostre vite di cittadini. Le politiche di sicurezza si intensificano. Possiamo temere che domani le persone siano sotto controllo?
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Si va in questa direzione. Le nuove tecnologie accelerano questa tendenza. Alcune raccolte d’informazioni personali già si trasmettono negli aerei, nelle banche, nei supermercati…Ci sono tentativi di schedatura genetica della popolazione. |
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Per non parlare dell’onnipresenza delle telecamere di sorveglianza in alcune città. Andiamo verso una società di controllo. La sicurezza si costruisce a scapito delle nostre libertà individuali.
L’opinione pubblica non reagisce perché vuole la massima sicurezza. |
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In Francia l’ecologista Nicolas Hulot è diventato la personalità più rappresentativa per la difesa dell’ambiente. Non smette di mettere in guardia i responsabili politici affermando che un pericolo di grande importanza incombe sull’umanità. Cosa possono fare i semplici cittadini? |
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Modificare il proprio stile di vivere. Abituati alla società dei consumi dei nostri paesi ricchi, siamo invitati a consumare meno ed a vivere diversamente. Questo riguarda i trasporti, l’alimentazione, la gestione dei rifiuti, l’utilizzazione dell’energia, la caccia allo spreco, il rispetto della natura…Si sta costruendo una presa di coscienza. È urgente. Se non facciamo niente, sarà troppo tardi.
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Gli attacchi israeliani contro la popolazione palestinese della striscia di Gaza si moltiplicano. Non c’è una volontà di distruggere l’unità nazionale del popolo palestinese? |
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Certo. C’è la speranza di vedere l’ala destra di Fatah sollevarsi contro il governo di Hamas e provocare così una guerra civile. Gli ingredienti ci sono tutti, e soprattutto il blocco imposto al popolo palestinese. |
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La popolazione è asfissiata economicamente. Alcuni conflitti interni hanno provocato dei morti. Ma per il momento l’odio verso l’occupante resta forte e l’unità nazionale un fattore determinante. |
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